La tradizione di Baba Marta – Nonna Marta
lettura: 3 minuti
Baba Marta – Nonna Marta, 1° Marzo
Nonostante il suo piccolo territorio, la Bulgaria ha conservato il suo nome, le sue tradizioni e la sua identità secolari. Una delle tradizioni pagane rimaste nella loro cultura segna la rinascita della vita nell’anno nuovo – 1° Marzo, durante il quale regna Baba Marta (dalla parola baba – nonna, e da qui Nonna Marta). Rappresenta una festività unica nel suo genere!
Se venite in Bulgaria agli inizi di Marzo, vedrete la gente ornata con delle decorazioni particolari di vario tipo e forme, ma con i due colori tradizionali – il bianco ed il rosso. Si chiamno Martenitse. Viene elaborata da filo di lana o cotone.
La Martenitsa simboleggia la salute, la primavera, la fertilità, l’abbondanza e l’inizio del nuovo ciclo della natura. Il bianco rappresenta la purezza, l’innocenza e l’allegria. Il rosso è un colore vivace, di salute, della luce del sole di levante e di ponente, del sangue che scorre, del fuoco. Tutto questo è racchiuso nella così amata Martenitsa! Che spettacolo!!!
In quella tradizionale vengono rappresentate due figurine – una maschile, Pijo, ed una femminile – Penda.
Sempre secondo la tradizione, a seconda del tempo che farà il 22 marzo (il primo giorno della primavera) si predice l’anno che ti aspetta: se fa freddo e piove – non avrai tanta fortuna, ma se la giornata è soleggiata e bella – avrai tanta salute e fortuna durante tutto l’anno nuovo!
In questo periodo in Bulgaria tornano le cicogne. Quando si vede la prima cicogna, si appende la Martenitsa ad un albero fiorito per avere abbondanza e fertilità nel periodo di risveglio della natura.
Nelle credenze popolari Baba Marta è una donna con un carattere particolare e per questo il tempo durante il mese di marzo è molto variabile. Quando Baba Marta è arrabbiata fa freddo e quando invece sorride ed è felice, è una bella giornata. Ecco perché in Bulgaria si scherza dicendo che marzo è il mese delle donne: perché il tempo cambia come loro cambiano il loro umore….
La leggenda della Martenitsa
La leggenda della Martenitsa è legata al Khan Asparuh e l’anno di creazione dello stato bulgaro (681 d. C.). Secondo una di queste storie, quando i protobulgari raggiunsero la pianura del Danubio, furono incantati dal luogo e decisero di stabilirsi qui.
Dopo la proclamazione dello stato bulgaro appena fondato, il Khan voleva fare un sacrificio a Dio Tangra. Il fuoco sacrificale era tradizionalmente acceso con un ramoscello di aneto essiccato, ma i bulgari non trovarono nulla di simile. Mentre Khan Asparuh si chiedeva cosa fare, un falco atterrò sulla sua spalla. Un fagottino di aneto appeso alla sua zampetta era legato con un filo bianco, ma la metà era sporco di rosso.
In quei giorni la sorella di Khan Asparukh, Huba, che era rimasta nei palazzi del loro padre Kubrat aveva fatto un sogno ed era al corrente dei problemi del fratello.
Ecco che ella, tramite il suo falcone, gli mandò un mazzetto di aneto, legato con un filo di lana bianco. Durante il lungo volo, tuttavia, l’ala del falco fu scorticata e il sangue macchiò il filo bianco.
Così Khan Asparuh ricevette il dono della sorella legato con un filo bianco-rosso che legò al suo polso per fortuna e salute e così fu possibile accendere il fuoco secondo la tradizione.
Torna a Storia
Vai a San Trifone